FARE MONDI

Ian Cheng

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Cos’è un Mondo? Un Mondo è un futuro in cui è possibile credere, e il worlding è l’arte di creare quei futuri, un processo il cui fine non è la singola Opera – il romanzo, il film, il videogame – bensì un congegno in grado di animarsi, perpetuare i propri meccanismi e,
infine, compiere il prodigio di sopravvivere al suo creatore: un universo che dall’inerzia della carta (o dello schermo) diventa materia vivente, instillando nei fruitori il desiderio di continuare ad abitarlo e contribuire alla sua espansione.
Il manuale di Cheng non è tuttavia una semplice guida alla progettazione di Mondi, bensì un viaggio introspettivo che indaga la psiche dell’artista e le complesse dinamiche del processo creativo. Passando dalla psicologia al game design, dalla religione al cinema, Cheng ci mostra come prendere pieno controllo della nostra immaginazione imparando a distinguere nell’apparente cacofonia che ci abita le voci delle «maschere» che vivono in ognuno di noi.
Partendo dalla sua esperienza nella progettazione di simulazioni virtuali che si collocano all’intersezione fra game design e arte contemporanea – letteralmente, «giochi in grado di giocarsi da soli» – Ian Cheng traccia un percorso storico e speculativo che ci
conduce dalle imponenti narrazioni della Grecia antica all’incessante espansione dell’universo narrativo di Star Wars, per mostrarci loro matrice comune: un motore eterno in grado di continuare a generare storie. E al contempo ci svela in cosa consiste abitare un Mondo: un’incessante rinegoziazione della nostra agency nella spaventosa, entusiasmante, incertezza delle possibilità infinite, per contribuire a un futuro in cui altri potranno continuare a credere.

Ian Cheng (1984) è nato a Los Angeles e vive e lavora a New York. Applicando alla programmazione i principi del game design, dell’improvvisazione e delle scienze cognitive, ha creato una serie di simulazioni virtuali che hanno la caratteristica di evolversi incessantemente. La sua ricerca è culminata con la realizzazione della trilogia Emissaries, in cui all’interno delle simulazioni è stato aggiunto l’elemento narrativo. Tra le sue opere più recenti ci sono bob, una ai che si evolve nel corso delle esibizioni (definita dall’autore «arte dotata di un sistema nervoso») e l’anime Life After bob. Le sue opere sono state esposte in prestigiose gallerie in tutto il mondo, tra cui moma d New York, il Fine Art Museum di San Francisco, la Serpentine Gallery di Londra, e la Biennale di Venezia.

Assunta Martinese è traduttrice e redattrice. Tra i libri da lei tradotti, Gilliamesque di Terry Gilliam (sur 2015), Quando siete felici, fateci caso di Kurt Vonnegut (minimum fax 2017), Zero, uno di Sadie Plant (Luiss University Press 2021), Un oceano senza sponde di Scott Spencer (Sellerio 2022) e Cattive strade di Annie Proulx (minimum fax 2022).

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