FILOSOFIA DELLA CURA

Boris Groys

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Il lavoro di cura è quello che più contraddistingue il presente: dagli asili ai musei, dalle scuole agli ospedali, dalle farmacie alle biblioteche, un enorme complesso macchinico è dietro alla conservazione dei nostri corpi fisici e simbolici. Il sistema politico, amministrativo e finanziario ha costruito un’istituzione totalizzante che pretende il nostro coinvolgimento assoluto, sia in quanto partecipanti attivi del sistema di cura in atto, sia in quanto malati perpetui, pazienti schedati e inseriti sin dalla nascita in un apparato medico che già prevede per noi una terapia di cui in quell’istante si conosce solo l’esito finale.

Il tema della cura – di sé, degli altri, delle cose, dell’arte – ha una lunga tradizione filosofica, di cui questo libro ripercorre le tracce. Da Platone ad Alexander Bogdanov, attraverso Hegel, Heidegger, Bataille e fino a Groys stesso, Filosofia della cura affronta una questione centrale del presente: chi dovrebbe essere il soggetto della cura? Dovrei fare da me o fidarmi degli altri, del sistema, delle istituzioni? In questo pamphlet denso e illuminante il concetto di cura di sé diventa un principio rivoluzionario che ci costringe a fare i conti col meccanismo di controllo dominante.

 

Boris Groys è professore alla facoltà di Arte e Scienze della New York University ed è considerato tra i massimi esperti di teoria dei media e di storie dell’arte sovietica. Ha pubblicato diversi libri, tra i quali ricordiamo Art PowerIn the FlowL’arte nell’epoca della riproducibilità digitale e Going Public.

 

Filosofia della cura è un libro per tutti quelli che vogliono comprendere dove siamo e perché ci troviamo in questo casino. Ossia, è un libro per tutti.

Slavoj Žižek

Il futuro è definito dalla fra­gilità della vita – individuale, collettiva  e planetaria – e dall’onni­presenza della morte. Groys ci offre una nuova versione del «lavoro comune» che lega ogni persona all’altra. 

Benjamin Bratton

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