MATERIA VIBRANTE
Jane Bennett
In Materia Vibrante, Jane Bennett, teorica politica nota per il suo lavoro su natura, etica e affetti, sposta la nostra attenzione dall’esperienza umana delle cose, alle cose stesse. Bennett apre la teoria politica al ricononscimento della partecipazione attiva delle forze non umane agli eventi, proponendo il concetto di una “materialità vitale” che scorre lungo e attraverso tutti i generi di corpi, umani e non umani. Materia Vibrante indaga i modi in cui le analisi politiche degli eventi mondiali potrebbero cambiare, se imparassimo a pensare l'agency come l’effetto che emerge da configurazioni specifiche e particolari di forze umane e non umane. Un concetto di agentività che superi il dominio dell’umano indurrebbe a coltivare politiche più responsabili ed ecologicamente sostenibili: politiche non finalizzate a diffondere sensi di colpa e a condannare le persone, bensì dedite a comprendere la rete di forze che informano situazioni ed eventi.
Bennett esamina le implicazioni politiche e teoriche del materialismo vitale attraverso un’analisi innovativa di oggetti quotidiani e fenomeni fisici, che vanno dalle cellule staminali agli oli di pesce, passando per l’elettricità, i metalli e i rifiuti. Le sue riflessioni si concentrano sulla potenza vitale di formazioni materiali come le discariche, capaci di generare vivaci flussi di sostanze chimiche, e gli omega-3, acidi grassi che possono trasformare la chimica del cervello e l'umore.
Jane Bennett, filosofa e teorica politica, insegna alla Johns Hopkins Univesity School of Arts and Sciences. Editor della rivista accademica Political Theory dal 2012 al 2017, è tra maggiori teoriche del materialismo vitale. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo The Enchantment of Moden Life: Attachments, Crossings and Ethic (Duke UP), di prossima pubblicazione per Timeo.
Materia vibrante è il frutto di una ricerca di altissimo livello. Poiché le problematiche ecologiche, tecnologiche e biomediche si impongono globalmente nelle agende politiche, l'urgenza e la potenza di questa analisi avranno di certo un impatto sulla teoria politica del XXI secolo
Sarah Whatmore, The Stuff of Politics: Technoscience, Democracy, and Public Life
Quello di Bennett è uno di quei libri che, una volta terminato, ti fa subito venir voglia di abbandonarti all'emozione e allo slancio vitale dei suoi concetti, presentati in una prosa chiara, concisa e ponderata.
L’autrice si avverte come presenza generosa, gentile e modesta capace di parlaci direttamente e farsi capire con immediatezza. Materia vibrante è fresco, vigile, sereno e potente, una porta che si apre in una stanza soffocante per far entrare il “fuori” e lasciarlo parlare, così da esortarci a respirare in modo diverso.
Materia vibrante ridisegnerà i confini del pensiero politico; meglio: lo sta già facendo. Leggetelo.
Mark Jackson, Emotion, Space and Society
Fornendoci le coordinate per re-incontrare sia la natura sia gli oggetti familiari sotto la nuova veste di strane e pulsanti "cose-potenti";, Bennett mette in discussione le nostre desuete presunzioni sulla gerarchia tra esseri umani e cose, il funzionamento della causalità e il nostro profondo attaccamento culturale alla materia e alla natura intese come inanimate. Il suo libro è sorprendente, rinfrescante e scomodo.
Lori J. Marso, Political Theory
Traduzione di Angela Balzano
Cover artwork: Samara Scott
Rassegna stampa:
- Internazionale, "Ogni cosa è viva", Leonardo Caffo
- Rivista studio, "Umani ma non del tutto", Eugenio Giannetta
- Che Fare, "La potenza delle cose"
- Nazione Indiana, "Materia vibrante"
- Pulp Libri, "Nuovi materialismi crescono", Fabio Malagnini