MEDITAZIONI SONORE
Pauline Oliveros
Nel mezzo del caos politico attuale, le Meditazioni di Oliveros riattualizzano l'idea di ascolto come forma di attivismo
The New Yorker
C’è stato un momento, nella vita di Pauline Oliveros, in cui le pratiche collettive alla base della sua sperimentazione artistica hanno smesso di poter essere definite «improvvisazioni»: la loro portata trasformativa chiedeva di essere riconosciuta, nominata, condivisa. Nascevano così le Meditazioni Sonore, depositarie dei semi da cui si sarebbe poi sviluppato il Deep Listening.
Concepite come pratiche di gruppo, trasmesse oralmente durante innumerevoli incontri prima di essere fermate sulla carta, tramandate di bocca in bocca, di corpo in corpo, come una notizia che è fonte di gioia, le Meditazioni Sonore costituiscono il più corposo lascito scritto di Oliveros, e comprendono esercizi di improvvisazione collettiva, dialoghi ambientali, esperimenti di telepatia ed esperienze immersive in cui tutte le forme di energia concorrono a dissolvere in musica il confine tra interno ed esterno, tra il presente dei suoni uditi, il passato di quelli ricordati, e il futuro di quelli immaginati. Quando una nota si scompone in frazioni infinitesimali o si dilata in un istante infinito, noi siamo il suono, siamo il tempo.
Nel panorama acustico contemporaneo, in cui al ronzio meccanico, alle frequenze elettriche, al boato dei motori si sovrappongono onnipresenti le esplosioni delle bombe, le Meditazioni ci insegnano a trovare la bellezza in luoghi inattesi, ad abbracciare la totalità delle armonie che ci avvolgono. Nella visione di Pauline – che è forse la sua eredità più preziosa – queste pratiche condivise costituiscono uno strumento in grado di portare bellezza, consapevolezza, cambiamento e pace non solo in noi stessi ma anche nel mondo.
Pauline Oliveros (1932-2016), compositrice, fisarmonicista, performer, teorica musicale e attivista, è stata una figura fondamentale per lo sviluppo della musica d’avanguardia, e ne ha influenzato il corso come pochi altri artisti nella storia. Fondendo nella sua ricerca improvvisazione e meditazione, elettroacustica e rituali mistici, è stata ideatrice e fondatrice del Deep Listening («l’arte di ascoltare in ogni modo possibile tutto ciò che è possibile ascoltare») e dei progetti a esso collegati, tra cui la Deep Listening Band (in-
sieme a David Gamper e Stuart Dempster), il Deep Listening Institute e l’omonimo libro divenuto un piccolo culto. Tra le sue opere principali ricordiamo Deep Listening, Sound Patterns (vincitore del Gaudeamus International Composers Award) e I of IV. Oltre alle Meditazioni Sonore, è autrice di Deep Listening (Timeo 2023), Quantum Listening (Timeo
2023), Sounding in Margins, Initiation Dream, Software for People e The Roots of the Moment. Ha insegnato al Mills College, all’Università della California di San Diego (UCSD) e al Rensselaer Polytechnic Institute e ha ricevuto nel 1994 il riconoscimento della Foundation for Contemporary Arts.
Diana Lola Posani (1994), sound artist, performer e curatrice, è facilitatrice di Deep Listening certificata dalla Deep Listening Foundation. Si esibisce internazionalmente, scrive sulla rivista A Row of Trees, e ha debuttato nel 2022 su Fango Radio col podcast Kaikokaipuu. Ha tradotto per Timeo tutti i libri di Pauline Oliveros.
Andrea De Franco si occupa di musica, disegno e loro intersezioni. Ha pubblicato autoproduzioni e fumetti con DE Press, Eris, Colorama, Kuš, Modo Infoshop e altri. Dal 2020 pubblica a nome Fera i suoi dischi su Maple Death Records e partecipa come dj e curatore al progetto undicesimacasa.
Assunta Martinese è traduttrice e redattrice. Tra i libri da lei tradotti, Gilliamesque di Terry Gilliam (sur 2015), Quando siete felici, fateci caso di Kurt Vonnegut (minimum fax 2017), Zero, uno di Sadie Plant (Luiss University Press 2021), Un oceano senza sponde di Scott Spencer (Sellerio 2022), e Cattive strade di Annie Proulx (minimum fax 2022).