OTTIMISMO CRUDELE
Lauren Berlant
In preorder fino al 10 dicembre
Nel descrivere l’oscillazione tra euforia maniacale e delusione devastante, una delle più stimate e influenti critiche letterarie e culturali propone una cornice concettuale indispensabile per comprendere il portato storico dell’austerità, della precarietà e del neoliberismo
Judith Butler, The Nation
Che cosa vuol dire vivere nell’ombra di un sogno irrealizzabile? Crederci, contro ogni evidenza, finché non avrà prosciugato la nostra quotidianità? Languire sperando che le promesse del neoliberismo – mobilità sociale, sicurezza economica, giustizia sociale, stabilità affettiva – si possano realizzare, nel terrore che i tasselli del puzzle della nostra felicità si rivelino per quello che sono: le macerie di una realtà in cui la crisi è diventata una condizione ordinaria, e la reazione al trauma è sfumata in un adattamento in consapevole, un ottimismo acritico, infondato, ostinato, crudele. Lauren Berlant vuole farci aprire gli occhi, dimostrarci che a dettare i criteri della «buona vita» sono le stesse condizioni che li rendono inaccessibili. L’ottimismo crudele è l’altra faccia del realismo capitalista che neutralizza qualsiasi visione di una prospettiva migliore: la pulsione a restare aggrappati a desideri che costituiscono un ostacolo alla nostra felicità.
Seguendo una complessa rete di «scene» attraverso la lente della psicanalisi, della queer theory e della fantascienza, Berlant fa emergere le dinamiche del processo proteiforme che lega realtà e ideologia, individualità e desiderio. E, nel farlo, porta alla luce le possibilità atrofizzate da una realtà che ci schiaccia nella «morte lenta»: quella perversa rassicurazione che si prova a spegnersi a ritmo costante, senza imprevisti.
Squarciare il velo dell’ottimismo crudele però non vuol dire disconoscere il potere trasformativo della fantasia – dietro la paura della perdita possiamo scoprire nuove forme di reciprocità, di solidarietà e di altruismo grazie a cui immaginare un’altra vita. Una vita che valga la pena vivere.
Lauren Berlant (1957-2021), tra le più importanti filosofe contemporanee, è stata docente presso la University of Chicago. La sua vasta produzione come autrice e curatrice è dedicata alle complesse interazioni fra genere, sessualità, psicanalisi e politica. Ottimismo crudele è tra i saggi di critica culturale più letti e citati dell’ultimo decennio, tradotto in più di dieci lingue e studiato nelle università di tutto il mondo.
Chiara Reali è publisher di Ne/oN Libri, l’imprint di Edizioni e/o dedicato alla narrativa
fantastica, e ha tradotto, tra le altre, Ursula K. Le Guin, Joanna Russ e Torrey Peters.
Giorgia Demuro è libraia e traduttrice. Tra i romanzi da lei tradotti, L’archivio dei
finali alternativi di Lindsey Drager (Zona 42, 2023) e Juniper & Thorn di Ava Reid
(Ne/oN, 2024).