SOFT SCIENCE

Franny Choi

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Qui, in un seme, c'è una cyborg.
Una ragazza sanguinante che trascina un coltello nella sabbia.
Una ragazza immaginaria che sogna di diventare immondizia.

Le macchine possono pensare / vieni qui che te lo mostro / chiedimelo di nuovo

 

Nel pieno boom dell’arte prodotta dall’ai, con software come Chat-gpt e Midjourney usati per replicare l’espressione umana, Franny Choi segna un’inversione di tendenza: le intelligenze artificiali scrivono poesia come se fossero umane, lei scrive poesia come se fosse una macchina. Il risultato è un upgrade digitalizzato delle sperimentazioni letterarie del XXI secolo, una straniante indagine sull’interazione tra corpo, emozioni e linguaggio e un implacabile test di Turing in cui i confini fra giudicante e giudicato, biologia e tecnologia si fanno sempre più sfumati. Mimando il linguaggio di un’intelligenza artificiale che cerca di scoprire sé stessa, chiamando le macchine a dimostrare di avere una coscienza, in Soft Science Choi solleva il velo su un fatidico non detto: la labilità del confine tra emozioni e automatismi, tra desiderio e programmazione, tra crescita naturale ed espansione sintetica. E allora cosa separa l’umano dall’artificiale? Per rispondere a questa domanda Choi sviluppa una visionaria e fantascientifica indagine che rintraccia retaggi (o spiragli) di intimità e identità là dove non sembrerebbe possibile – Twitter, Chatroulette, Tinder, schermi, stringhe di codice e ore di scrolling – e viviseziona l’intrecciarsi di genere, razza e rappresentazione in un mondo in cui il digitale può svelare le circuiterie di una «natura» non più immutabile, ma riprogrammabile.

 

Franny Choi (1989) è poeta e saggista, premiata dal Rhode Island State Council on the Arts e dal Lewis Center della Princeton University. Oltre a Soft Science (Alice James Books 2019) è autrice di due raccolte di poesie – The World Keeps Ending, and the World Goes On (Ecco Books 2022) e Floating, Brilliant, Gone (Write Bloody Publishing 2014) – e di un chapbook, Death by Sex Machine (Sibling Rivalry Press 2017). Le sue opere sono apparse su numerose riviste, tra cui New York Times, The Nation, The Atlantic e The Paris Review. Insegna letteratura al Bennington College.

 

Alessandra Bava è poeta e traduttrice. In lingua italiana ha pubblicato Guerrilla Blues (Ensemble 2012), A rima armata (Gilgamesh 2014) e Nocturne (Pulcino-Elefante 2013), mentre in lingua inglese sono usciti They Talk About Death (Blood Pudding Press 2012), Diagnosis (Dancing Girl Press 2014) e Love & Other Demons (Dancing Girl Press 2015). Tra le sue numerose traduzioni segnaliamo frank: sonnets di Diane Seuss, Premio Pulitzer per la poesia nel 2022. Collabora con la casa editrice indipendente Ensemble, per la quale cura la collana di poesia femminile contemporanea HerKind.

Viola Lo Moro è poeta e attivista lesbo-femminista. Ha pubblicato due raccolte di poesie, Cuore allegro (Perrone Editore 2020) e Luoghi amati (Perrone Editore 2022), e ha partecipato a Incantamenti, un’antologia poetica collettiva pubblicata nel 2024 da Vydia Editore. Le sue opere sono state tradotte in polacco, greco, catalano e francese. Fa parte del collettivo artistico grosso sonno viola e cura una sezione di dialoghi letterari all’interno delle stagioni teatrali di Spazio Kor ad Asti. È socia di Tuba, libreria/bar delle donne a Roma.

In copertina: studio per and yet another random attraction di Natália Trejbalová (2018).

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