STORIE DELL'ARTE CONTEMPORANEA

Andrea Bellini

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Andrea Bellini ha curato grandi mostre in giro per il mondo, diretto fiere e musei internazionali e collaborato con i principali artisti degli ultimi decenni, partecipando in prima persona allo sviluppo di quella che chiamiamo arte contemporanea. Dopo tanta carriera, ci si potrebbe attendere un suo autorevole volume di Storia dell’Arte Contemporanea, incentrato sulle opere e sugli eventi che ha contribuito a realizzare. Ma la Storia dell’Arte è soprattutto l’intreccio di vicende degli uomini e delle donne che quelle opere le hanno ispirate, fatte, commissionate, curate, analizzate, tramandate. Bellini non ci racconta un’epica eroica soffusa di un’aura mistica, ma il processo dell’arte nel suo farsi quotidiano, con la sua umanità tanto comune quanto eccezionale. Una Storia fatta di tante storie, popolate da critici cleptomani, curatori senza ispirazione e speculatori finanziari, che a guardar le opere ci pensano ben poco, galleristi demodé assai spaesati in cerca di una nuova onda da cavalcare, editori per caso e per posizione, muse inquietanti, faccendieri rampanti: una galleria di nuovissimi mostri che poteva essere raccontata solo da chi quel mondo lo frequenta da sempre e da vicino. Andrea Bellini, con la grazia di un flâneur e una rara vocazione letteraria, riesce a tratteggiare un panorama umano corrotto e infingardo, in cui però ancora vive, in qualche modo, la poesia.

«Andrea Bellini è un direttore e un curatore brillante, la cui pratica sperimentale esplora diversi ambiti disciplinari. Dopo aver reinventato il formato della fiere d’arte con la direzione di Artissima a Torino ha portato il suo approccio innovativo a Ginevra e nel mondo dei centri d’arte contemporanea. Questo libro testimonia ora la sua capacità di misurarsi con uno stile narrativo svelto e raffinato, pieno di ironia e scetticismo, e anche di una indulgente malinconia.»
Hans Ulrich Obrist


«Non è quella che oggi chiamano "narrativa", certo. Non è "una nuova indagine del commissario Bellini", non è la saga della famiglia Bellini nei secoli dei secoli, non sono le corna che mette la signora Bellini al signor Bellini o viceversa, neppure è l’epopea di B., il dittatore che amerete odiare. Non è neppure "saggistica", perché i tipi umani che disegna sono modellati – con spietato senso fisiognomico – su persone vere che è facile riconoscere anche se, o proprio perché, non le si sono mai viste di persona. È quella cosa che una volta si chiamava "satira", e che troppo spesso si scambia per moralismo. Perché il kulturkritik, col ditino alzato d’antan, in genere tutto critica tranne sé stesso. Non è questo il caso: se queste "storie" strappano la pelle a chi ne è oggetto è perché, come a quel dannato del Giudizio universale, il primo a cui l’hanno strappata è quello che ha dipinto l’affresco.»
Andrea Cortellessa

Andrea Bellini ha studiato filosofia e storia dell’arte presso l’università di Siena e archeologia preistorica a Firenze. È stato caporedattore di Flash Art a New York, direttore della fiera d’arte Artissima a Torino, e co-direttore del Castello di Rivoli, museo d’arte contemporanea. È attualmente direttore del Centre d’Art Contemporain e della Biennale de l’Image en Mouvement di Ginevra. A lui è stata affidata la curatela del Padiglione Svizzero della Biennale di Venezia 2024.

In copertina: In camera caritatis, Roberto Cuoghi 2023. Ringraziamo l'artista per la cortese concessione.

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